Contrasto

“Paolo Cavallone has a proper philosophy of the sound whose roots lead to extra-musical reasons. His creating fire comes from a deep need of expression and clearness. The essence consists in the dynamics of the emotions which are represented in their sound becoming.  The gesture is structured in formal functional contexts and the sound becomes self-sufficient and transcends every conventional parameter. Yet Cavallone does not give up the solutions of the past: he applies them but in subordination to the dynamics and movements of the sound.  The formal structures excite memories, giving rise to a creative time, not a chronological time, but a measure whose length is defined by the concrete inner experience: a psychological pure music springs a self-confession.  The inner expression that sometimes seems to come out from the real life is the purpose of the creation and every parameter that is functional to it is its means…”
Carlo Boschi – from the booklet of the Cd

Quella di Paolo Cavallone è una vera e propria filosofia del suono che affonda le radici in ragioni extramusicali. Il suo fuoco creativo muove da un’intima necessità di espressione e di lucidità. Il presupposto costitutivo sta nelle dinamiche delle emozioni, riproposte nel loro divenire sonoro. La gestualità fondante del sentimento viene così organizzata in contesti formali ad essa funzionali. Il suono, considerato come elemento creativo essenziale vive di totale autogiustificazione, in grado di trascendere ogni parametro storicamente acquisito. Non per questo Cavallone disconosce la funzionalità di alcuni procedimenti tradizionali, ma il loro utilizzo è sempre generato dalle necessità intrinseche delle cellule  sonore e delle loro dinamiche. Le strutture formali dei brani qui presentati insistono sulla centralità estetica del “ricordo” al fine di generare un tempo creativo, un tempo, cioè,  non spazializzato, o cronologico, ma una misura in cui la durata è determinata dalla concreta esperienza interiore. Ci troviamo di fronte a una sintagmatica autoconfessione, a una musica “pura” in diretta relazione con la psiche. L’espressione interiore, che talvolta emerge mistericamente dalla quotidianità, in Paolo Cavallone è il fine della creazione, ed ogni parametro funzionale ad essa ne è il mezzo. Con la sola eccezione (per motivi cronologici) di Illusioni, le composizioni presenti nel cd sono un esempio eloquente di tale prospettiva estetica. Contrasto e En coup de foudre sono nate nel 1999. La prima è dedicata al quartetto Alkman e alle sue mirabili capacità interpretative qui verificabili. Questi due lavori evidenziano un pensiero strutturante radicale. Illusioni, invece, è del 1995 e si presenta come una raccolta di sei brevi pezzi basati su motivi composti nell’infanzia: il linguaggio coerentemente contemporaneo, non impedisce di assaporare la trasparente semplicità del fanciullo.

Carlo Boschi

 

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